venerdì 28 dicembre 2007

"Rivoluzione o ricreazione?"

Domenica 30 Dicembre 2007, l'allegra e scanzonata masnada di Ecoart07, si riunirà alle ore 9.30 presso la Città dell'Utopia, per poi dirigersi, in un pellegrinaggio tra il sacro e profano, lungo i luoghi della rivoluzione.
Il cammino, la fatica ed il freddo, perchè questo sarà, ci aiuteranno a riflettere...
Perchè i Carneri si riunirono il 29 Maggio del 1477 a Sanzeno, al grido di "viva il popolo morte ai signori!", rivoltandosi alle vessazioni del potere vescovile?
Perchè Andreas Hofer, il 7 Luglio del 1809, si recò in pellegrinaggio all'Eremo di S.Romendio, al seguito di 600 miliziani, sollevando il popolo contro il re di Baviera e le truppe napoleoniche?
Il cammino, la fatica ed il freddo, perchè questo sarà, uniti alla misticità dei luoghi, daranno risposta alle nostre domande...prima fra tutte...

"di cosa abbiamo bisogno all'alba del 3°millennio?"

forse noi siamo rivoluzionari...


descrizione "pellegrinaggio":

ore 9.30 ritrovo Città dell'Utopia (Plazé 540 slm)

ore 10.00 si parte!

Ci si incamminerà lungo un sentiero boschivo (latifoglie misto conifere), in forte pendenza, fino al raggiungimento della SS43, attraversata la quale, il sentiero proseguirà, sempre in pendenza (forse un po' meno forte), tra aree boschive e meleti, fino agli inizi dell'abitato di Coredo (831 slm), da lì ci si dirigerà verso la frazione Tavon (856 slm), lungo una strada pianeggiante e soleggiata, per poi discendere, dopo essere passati in prossimità dei Laghetti di Coredo, lungo una strada boschiva, che ci condurrà al Santuario di S.Romedio. Ammirata l'imponenza della costruzione e catturati dalla misticità dei luoghi, libereremo Jurka (mola a disco...) e riprenderemo lentamente (una diceria popolare vuole che gli orsi abbiamo difficoltà a "correre" in discesa, data la minor lunghezza dei loro arti posteriori) il nostro cammino, servendoci del sentiero scavato nella roccia (500m) e sospeso nel vuoto (300m), ripristinato per il caso dalla PAT, per agevolare la nostra fuga, lungo il tracciato di un canale irriguo del'800, che ci condurrà al Museo Retico nelle vicinanze dell'abitato di Sanzeno (645 slm), da lì attraverseremo l'abitato fino a raggiungere la Basilica dei SS. Martiri, luogo in cui, Sisinio, Martirio ed Alessandro, fallito il loro tentativo di evangelizzazione, vennero messi al rogo dalle popolazioni auctoctone (pagane). Riflettuto sui rischi del "portare novità" in queste valli, scenderemo lungo stradine di campagna (prive di mezzi agricoli data la stagione) fino a raggiungere le "coste" del lago, lì, per i più audaci, ci sarà la possibilità di cimentarsi in un radicato sport locale, il "rodelon dai crozi", i meno audaci, ma comunque temerari, se giunti fin qui, vedranno di scendere con delicatezza i pendii scoscesi del lago, onde evitare d'imprimere i propri "sacri stampi" sul fragile terreno, già soggetto di suo a soventi smottamenti ("se lo riempiamo tutto come facciamo poi ad andare in zattera?"). Giunti ormai a quota lago 540 slm, quota 0 per il nostro pellegrinaggio ("mi raccomando non andate in immersione, perchè l'acqua è fredda e la zattera è al largo...) attraverseremo il Ponte Romano, che romano non è essendo del 1854, e qui, stremati, ma appagati (mai) ci lasceremo cullare dall'ormai familiare tempore della "nostra" città...

ho voglia di lago...

-rudi

info: si consigliano vivamente vestiti pesanti, dato il clima mite della nostra valle in questa stagione, scarponcini comodi...siamo in pianura, ricordatevelo...e "energetici" di ogni sorta...l' "Agenzia viaggi Ecoart" non propone mai viaggi facili...né fisici...né mentali...

lunedì 3 dicembre 2007

"Silenzio sopra la città"

Ma no, non è finita! Come fa a finire una cosa bella, che vogliamo tutti, che ci ha fatto stare così bene? Si, è vero, l'inverno arriva, ma poi, come è arrivato se ne andrà, e torneranno a sbocciare i fiori, l'aria si farà di nuovo tiepida e noi saremo ancora lì, a godere del mondo, a parlare di futuro, a immaginare isole sconosciute, a costruire i pezzi della città che ancora mancano...

o no?

o invece finiremo per bruciare tutto, pezzo per pezzo, nel falò delle vanità e delle speranze, delle emozioni e delle promesse? Certo che sarebbe forte, portentosa, una performance drammaticamente intensa. Infinite ore di lavoro, miliardi di parole, in un grande fuoco muto. Per ricominciare, magari, per prendere altre strade, per riprovarci.

Mi pare che il mondo vada a scatafascio, gli uomini hanno sempre più paura, noi, nel nostro piccolo, ci abbiamo provato. Non abbiamo cambiato il mondo, questo è certo, ma abbiamo cambiato noi stessi, questo è sicuro.

clean up your mind!