domenica 28 ottobre 2007

"Ecologia della mente"

la città prosegue. Chi arrivasse oggi sulle rive del lago riconoscerebbe una cinta muraria molto permeabile e trasparente, un tempio, una cucina da campo, un parlamento che non finisce mai, un palco cupolato, un forno con piano di lavoro, una marmitta che sembra la punta di un missile nucleare, ma che mi dicono essere un recipiente per fare il formaggio.
A passare il tempo alle plaze si imparano molte cose. L'esigenza di costruire con i materiali di recupero spinge le persone che lavorano alla costruzione della città ad ingegnarsi e imparare tecniche costruttive nuove.
La pianta rampicante, ad esempio, che infesta il boschetto della plaze e ammazza gli alberelli, si è rivelata un ottimo materiale per rivestire i sedili del parlamento, e per fare stare più comode le persone che interverranno nelle assemblee.
I noccioli, che crescono ovunque e soffocano il sottobosco, sono flessibili e resistenti, utili per costruire forme, le più disparate. Andatevi a vedere il palco, ha una cupola alta che rivaleggia con san pietro, e quella è fatta di noccioli. La natura è materna, non matrigna. La natura ci dona una quantità incredibile di cose, se sapessimo riconoscere cosa può darci la natura, potremmo vivere felici senza consumare come i dannati.
Ecoart, qualcuno potrebbe pensare, celebra un ritorno alle origini, è una ricerca un contatto più profondo e direttto con la natura e i giovani che si stanno dando da fare in queste settimane sono dei novelli Thoreau e santa giustina è Walden. Questa è solo una possibile lettura della faccenda. Gli ecoartiani non desiderano un ritorno al neolitico, seppure elettrificato, nè negano la civiltà dei consumi, visto che alcuni vestono pure firmato. Desiderano riappropriarsi di un luogo, ricrearlo, pulire i pertugi del lago e contemporaneamente passare il cotton fioc nei meandri del cervello. C'è chi arriva alla croce di cemento e sorride, perché sa che sta arrivando alle plaze, c'è chi sogna la notte nuovi assetti urbanistici della città, c'è chi immagina un nuovo modo di essere in relazione, a partire dalla magia di un fuoco e di un parlamento.
Non durerà, niente è in eterno, nemmeno i diamanti. Ma per chi è dentro questa storia, la vita ha un buon sapore. Hay un mundo mas allà

venerdì 26 ottobre 2007

"Piove, governo ladro!!"

guardi fuori dalla finestra e vedi il cielo grigio su, le foglie gialle giù. é prprio autunno, in california adesso vanno in surf, noi invece apriamo gli ombrelli. Ma non basterà un po' di pioggia fine a scoraggiare gli ecoartiani, che, come lemmings operosi, anche domani e dopodomani si metteranno a lavorare per completare il lavoro iniziato.
Ogni settimana un'inaugurazione. Domani tocca al forno balenottero, dotato di un'ampia bocca per inghiottire pizze.
La lista delle pizze:
1. pizza del vogatore: super energetica ad alto conenuto calorico, ma al contempo leggera per permettere una vogata vigororsa
(mozzarella, pancetta, uova, patate, red bull)
2. pizza del sindaco: nutriente, partecipe, accogliente
(mozzarella, speck, peperoni) in regalo un buono acquisto per una libreria del capoluogo
3. Pizza all'uovo (di colombo)
mozzarella, pomodoro, uova, asparagi (un po' cara, 4,5 milioni di euro, ma ne vale la pena)
4. Pizza sorpresa
Pomodoro mozzarella e ... una scelta di frutti di lago. Per i più temerari
5. Pizza alla mela
e poteva mancare???
6. Pizza "perchè non..."
ci puoi mettere dentro quello che ti pare, a te la scelta!

Buon appetito!!

martedì 23 ottobre 2007

"La spedizione"


Il freddo si sente, penetra sotto la giacca, fa male alla pancia, ghiaccia le mani, le irrita, le secca. Rende le labbra livide ed esili, fa serrare gli occhi, ti costringe ad abbracciarti.Tirava un vento sostenuto, sabato e domenica, che da nord a sud spazzava la valle e il lago, se qualcuno avesse avuto il coraggio di imbracciare un windsurf, si sarebbe divertito, sicuro.Perplessità, tra gli organizzatori. Bisognava di decidere se affrontare il lago e l'incognita del vento e delle onde, o se invece optare per una rassicurante giornata con i piedi ben asciutti, a costruire pezzi di città. La zattera era lì, che rollava e beccheggiava , scossa da un fremito costante, quasi impaziente di prendere il largo, e sfidare le onde. Pareva dire: "son qua, mettetemi alla prova, sono Aguirre, il furore degli dei, mica una qualsiasi cazzutissima barchetta da diporto!".Uno sguardo tra alcune persone, un lampo di complicità e la decisione: "si va!"Da questo momento la storia perde i contorni della cronaca e assume i toni della leggenda. Ecoart è parola, prima di tutto. La parola razionale e concreta delle richieste ai comuni, dei materiali da raccogliere, degli ingredienti per la pasta, ma anche la parola immaginifica dei racconti delle spedizioni, dei sogni di nuove città. La parola essenziale degli scambi telefonici, per dirsi quante viti portare, la parola spessa ed esagerata per descrivere prodigi e sirene, incontri con se stessi e con gli dei.Avreste dovuti sentirli appena dopo lo sbarco: pareva che avessero attraversato il polo nord in triciclo, che avessero sfidato gli elementi naturali, e che avessero vinto.Rossi in faccia, provati dalla fatica, ma con un sorriso di beata riconscenza alla realtà.Se non c'era il Franco, sarebbero ancora lì, a remare contro il vento.
Non sapremo mai cosa è effettivamente successo. la videocamera ha smesso di funzionare nel momento topico.Rimarrà sempre un seducente mistero, che cosa hanno visto davvero quegli uomini e quelle donne, su una zattera alla deriva, un sabato di fine ottobre.

domenica 21 ottobre 2007

"Potere alla parola"

Difficile sintetizzare in un unico post quello che è successo sabato. Si accavallano le immagini e le parole, c'è stato un entusiasmante salto di qualità nel lavoro, nelle relazioni, nel cibo.
il parlamento, seppur incompleto è stato inaugurato. é stato un momento importante per la città, che da oggi ha un luogo dedicato al dibattito e alla discussione. All'ora delle streghe, 30 persone hanno trovato posto nelle gradinate vegetali e hanno parlato.
Per qualche momento sembrava di volare sul lago. Il fuoco ardeva gagliardo e le voci si alternavano, non era nemmeno freddo, anche erano 0 gradi. La ricreazione non è ancora finita, la neve ne decreterà la fine, forse...


venerdì 19 ottobre 2007

"Laboratorio artistico di riutilizzo rifiuti"

Sabato 20 Ottobre 2007 e Domenica 21 ottobre 2007

La Città dell’Utopia di EcoArt 2007 apre i suoi confini mentali a tutte le persone interessate, organizzando per Domenica 21 ottobre un laboratorio artistico di riutilizzo artistico e creativo dei rifiuti pescati nel lago attraverso le varie spedizioni che la ormai nota Zattera sta effettuando da un mese a questa parte. A partire dalle ore 14, presso Le Plaze a Dermulo, l’artista David Aaron sarà infatti a disposizione per mostrare e per insegnare come donare nuova vita al rifiuto, operando un rovesciamento concettuale importante che vede la “ri-creazione” di un qualcosa che non serve più e che inquina in un oggetto artistico in grado di essere invece meraviglioso e utile al tempo stesso. Il laboratorio ripercorre così la metafora che caratterizza il senso di Ecoart 2007, ovvero la capacità dell’uomo di trasformare, di ri-creare, attraverso la ricerca e l’espressione collettiva di nuove idee, i luoghi fisici e mentali che abitiamo ogni giorno, affrontando le storture, gli inquinamenti, le ingiustizie, con uno sguardo teso all’utopia, alla possibilità di dare nuovo senso alle cose.Le opere artistiche prodotte con i rifiuti verranno poi ulteriormente ri-utilizzate come oggetti di senso da collocare all’interno della città che sta progressivamente crescendo sulle sponde del Lago di S. Giustina e che anche questo weekend vedrà impegnate numerose persone provenienti da tutto il Trentino nell’opera di pulizia del bacino e di allestimento dei luoghi e delle opere artistiche.

Il laboratorio di ri-creazione dei rifiuti è gratuito, chi volesse partecipare è pregato di contattare David Aaron al numero 339-2503730.Yo production – Presidente Dalpez Tommaso cell. 334/3320147

mercoledì 17 ottobre 2007

"Modern life is rubbish"

l'immondizia finirà per travolgerci, per tapparci il naso e le orecchie. C'è chi fa gli afffari con l'immondizia, c'è che la venera come nuovo feticcio della post-modernità, c'è chi la butta senza pensarci. C'è chi la raccoglie, come quelli di ecoart. Tanta bella immondizia che riveste elegantemente le rive franose del lago della Giustina, e che proviene da chissà dove. Osservateli bene questi oggetti, e vi diranno qualcosa sulle abitudini degli abitanti anauni.
A chi saranno appartenuti quegli infradito? Era una ragazza che correva felice per i meli, e poi un pomo le cadde in testa, e perse i sensi e gli infradito, che scivolarono nell'acqua e si donarono all'immenso lago. Quei barattoli colorati, che cosa sono? Chiedilo ai pescatori, che dai barattoli pescano vermetti da infilzare sull'amo per ingannare i pacifici pesci; solo che poi, finiti i vermetti i barattoli volano in acqua, tanto il lago è grande e nessuno mi vede.
La sete è tanta, se lavori duro, e la plastica contiene l'acqua da bere. Quando mi sono dissetato, la bottiglia mi cade di mano. Ci penseranno quelli di ecoart, un giorno, a farne un'opera d'arte. I cotton fioc sono ovunque, anche nei sogni della gente, sogni di bastoncini azzurri che sfilano come reclute di un immenso esercito.Consider the environment before throwing your cotton fiokk away

domenica 14 ottobre 2007

"Octoberfest"

Che bel fine settimana! Ottobre può essere un mese speciale, se l'anticiclone si posiziona sul nord italia. oppure orribile, se il ciclone ci investe. In questi giorni c'era il meglio dell'ottobre. l'aria tersa e pulita, i colori intensi, accesi, una temperatura piacevolissima riscaldava senza affaticare. C'erano le condizioni ideali per lavorare sodo, buttar su palazzi, erigere chimere di alberi e fronde.
Ma si sa, gli uomini son fatti per lavorare duro, senz'altro, ma anche per oziare un po', indugiare nella chiacchiera fitta, stiracchiarsi al sole, concedersi un po' di dolce niente.
Ebbene gli ecoartiani questo fine settimana si sono un po' persi in chiacchiere, in stime e calcoli, in contemplazioni, e la città è rimasta un po' ferma.
Ci sono delle notevoli eccezioni, come sempre. C'è chi ha duellato per intere ore con chiodi che non ne volevano sapere di raddrizzarsi, c'è chi ha fatto il turno delle 6 la domenica mattina e poi è corso in valle a issare alberi giganti per poi tornare a finire il turno, c'è chi ha radunato un numero impressionate di sassi attorno al forno balenottero, che oggi ha gli occhi verdi come il vetro. Ma c'era nell'aria un non so che di svacco, un atmosfera di sensuale abbandono al momento.
Neanche la zattera ha funzionato. Per motivi ancora da chiarire, la notte di venerdì la zattera ha preso il largo senza dire niente a nessuno e ha navigato fino alla diga, lasciando gli acquatici a bocca asciutta. L'hanno recuperata, abbastanza malconcia, in una riva desolata. C'è chi si diverte a fottere cime, in codesta valle di non. E a spezzare remi, lasciando interdetti gli operatori del servizio trasferimento legna.
Ci ha pensato the king of the rock a risollevare l'animo della ciurma, con alcuni brani cantautorali di rara intensità, che riproporrà, aggiornati e rivisitati, in future occasioni, tenetevi forti.
Aguirre. La zattera piena di scimmie è una delle immagini più potenti della storia del cinema. Della mia storia personale, almeno.

venerdì 12 ottobre 2007

"Sabato e domenica"



e come ogni settimana, arriva il venerdì, e poi il sabato e poi la domenica. La vita ha bisogno di certezze, altrimenti saremmo come rami caduti in balia delle onde.
il freddo comincia a picchiare, da oggi ogni respiro è una nuvola e le cose si complicano meravigliosamente. Se non ci fosse l'imprevisto l'utopia non avrebbe lo stesso gusto. Qualcuno potrà pensare che siamo dei masochisti, a lavorare con l'inverno che incombe, e anche dei sadici, a costingere la gente a visioni mistiche con l'umidità che penetra nelle ossa. Ma a noi non interessa essere commerciali, preferiamo l'intensità autunnale alla leggerezza estiva, preferiamo il free jazz a viva fm, preferiamo i tronchi galleggianti ai dragoni caciaroni.

Da questa sera riprendono i lavori di costruzione della città. e poi, domani, come ogni sabato, i buchi sull'acqua, le visioni utopiche in luoghi improbabili. Il menù prevede Herzog.

lunedì 8 ottobre 2007

"La pioggia"

Fine settimana ricco di episodi.

sabato. il tempo la mattina non lascia presagire niente di buono. Nuvole basse gravano sulla valle e promettono pioggia. L'umidità supera il 90% e al campo base si cercano le motivazioni per affrontare la giornata tra una sigaretta e un caffè, qualcuno prova con una birra.

Ore 10,00. Un timido ticchettio sulle foglie delle plaze annuncia la pioggia, che da quel momento cadrà copiosa tutto il giorno, fino al tardo pomeriggio. I 12 presenti la mattina si dividono in due squadre: i terrestri e gli acquatici.

Gli acquatici sono i più temerari, affrontano il lago su una zattera bidonata, muniti di remi e di tanto romantica passione utopista. A vederli, mentre sovrappongono strati di vestiti per ripararsi dalla pioggia, penseresti a dei figuranti di un'opera contemporanea sul mondo dei rifiuti. Si è distinta una nuova recluta, venuta dalle prealpi vicentine in jeans dolce e gabbana e sneakers adidas, che ha attinto ad un sacco di indumenti usati addobbandosi alla bellemeglio con: giubbottino exstrasmall che arriva all'ombelico, pettorina in puro sacco nero della monnezza tagliato in corrispondenza delle maniche, jeans da boscaiolo 3 taglie più grandi. Un vero freak.

I terrestri dispongono un'ampia copertura 9x9 in zona campo base per lavorare all'asciutto e si dedicano ad alcune opere fondamentali della nascente città: il tavolone dei banchetti, il parlamento, la cucina, il forno balenottero per la pizza.
il tavolone dei banchetti: accoglierà i viandanti e gli ospiti di ogni dove. Lì troveranno ristoro le maestranze della costruenda città e magari ci scapperà qualche briscola.
il parlamento: non può mancare nella città il luogo della parola, della discussione, della democrazia. Ecoart è anche un evento di idee e di pensieri, il parlamento arboreo è il luogo in cui troveranno cittadinanza.
Il forno balenottero: 300 kg di metallo, porfido e calce, per una portata oraria di 250 pizze.
Sfameremo tutti quelli che ce lo chiedono e forse lo lasceremo ai posteri, perchè tra dieci anni possano sfamarsi ancora.
la cucina. moderna cucina attrezzata con ogni comodità, capace di soddisfare le esigenze delle casalinghe più esigenti.

alle 16.00 inattesa e graditissima sorpresa di quei mattacchioni dei sindaci valligiani, che, accompagnati da Mr comprensorio e dal suo fedele scudiero delle forre, passano in rassegna le innumerevoli bellezze del lago più artificiale del mondo.
Segue, sotto il portone della città, una presentazione del progetto , che i sindaci seguono con un misto di preoccupazione e meraviglia, che culmina con l'annuncio del ritorno della zattera degli acquatici.
Il gruppo trotterella fino al lago, in tempo per ammirare il ritorno della zattera bidonata, accompagnata dai raggi di sole che tornano a filtrare tra le nubi scure, ricolma di imprevedibili doni del lago. In mezzo al mucchio di rifiuti lignei, a mo' di albero maestro, un tronco di 10 metri.
Momento di rara emozione, gli acquatici sbarcano tra due ali di folla festante, godendosi la giusta ricompensa per un'impresa che non esiteremmo a definire epica. (ha caricato un po' il racconto, ma ci stava...)

La sera, dalle 18, allestimento della zona dello stalker, a un km circa dalle plaze.
alle plaze c'è il cuore della città e delle attività, ma ecoart non disdegna nemmeno escursioni in luoghi insoliti e ameni del bacino di santa giusta, come quello che ha ospitato il film, la notte di sabato: un terrazzino vista lago, raggiungibile dopo aver percorso un lungo tunnel scavato nella roccia al tempo della diga. tutto molto suggestivo.
Alcune tappe hanno scandito l'avvicinamento al luogo prescelto, durante le quali sono stati letti pezzi selezionati di letteratura autoprodotta.
il drive in ha avuto un successone, 40 persone. Stiamo ancora cercando qualcuno che ha ammesso di aver visto il film tutto intero. A chi lo ha visto tutto, ecoart2007 regala un fine settimana alle plaze di puro piacere/duro lavoro.

venerdì 5 ottobre 2007

"Lavori in corso"

il programma del fine settimana

sabato, dalle 9 e 30, per tutto il giorno

tre azioni in contemporanea:
a. pulizia del lago, dei canyon, delle rive e del bosco
b. costruzione della città
c. allestimento della "zona" dello stalker

è previsto l'accompagnamento di letture e musiche scelte, dai madrigali al techno-punk
dotarsi di: guanti, scarponi solidi, vestiti, rum dominicano (consigliato: Ron Brugal), pile, pile (pronuncia: pail), berretti.
portare: se stessi, gli amici, le amiche, spirito di squadra, partecipazione, idee
A seguire, di sera, film, fuoco, canzoni, filò, chiacchiere...

giovedì 4 ottobre 2007

"Cineforum..."

i sabati sera in zona ecoart 2007 si proiettano dei film...
é un cineforum, ma di natura particolare. I film sono scelti in base ai temi che raccontano, o in base alla loro congruenza con lo spirito utopico di ecoart, e il luogo in cui avvengono le proiezioni non è mai lo stesso. Una volta abbiamo proiettato un film su di un telo in mezzo al lago, una volta ci siamo gustati il film nel bosco, infilati nei sacchi a pelo.
La prossima volta chissà dove proietteremo Stalker, film enigamtico e profondamente simbolico del maestro russo. Abbiamo due tre idee...

La trama:
Un metorite caduto sulla terra ha prodotto strani fenomeni in una zona, prontamente protetta e recintata dall'esercito. Per entrarci esistono però delle guide clandestine, chiamate "Stalker", capaci di condurre chiunque lo richieda fino alla "camera dei desideri". Uno scrittore, uno scienziato e uno stalker partono verso la misteriosa zona. Ne torneranno profondamente cambiati.
Preso in prestito dall'inglese, STALKER significa colui che si avvicina furtivamente o, se preferite, l'esploratore. Tratto da un racconto dei fratelli Strougatsky STALKER è in primo luogo la storia di questo esploratore. Che, abbandonata la moglie e la figlia si unisce ad uno scienziato e ad uno scrittore per scoprire un paese lontano e proibito. Al centro del quale, in una stanza misteriosa, si esaudiscono tutti i desideri.
Romanzo di fantascienza quindi: ma ogni film di Tarkovsky, dal celebre ANDREJ ROUBLOV a SOLARIS e a LO SPECCHIO sfugge alle classificazioni Nell'opera di questo erede (forse il più grande) del mitico cinema sovietico, ogni film è una riflessione sullo sfondo che accompagna i personaggi nelle loro vicende. Ogni storia di Tarkovsky e quindi un veicolo, forse un pretesto per parlarci della condizione dell'uomo. Di quella nella società in cui Tarkovsky vive (e non per niente i suoi film sono stati tenuti a lungo sottochiave dai sovietici); ma anche di quella che tiene più o meno prigioniero ogni individuo, in ogni parte del creato. Toccato dalla grazia di saper trasformare ogni immagine del quotidiano in fantastico e in metaforico, Tarkovsky fa del viaggio di STALKER una lunga iniziazione, un apologo a momenti straziante sul destino dell'uomo, sul ruolo della società, sull'assenza della fede.
Non è un film di facile lettura, come tutti quelli del suo autore. E contiene passaggi, come la parte centrale nella quale i dialoghi sembrano per un istante avere il sopravvento sulla forza straordinaria dell'ambiente, dove la matrice intellettuale può anche disturbare. Ma contiene anche immagini, e trasmette emozioni di una forza e di una sensibilità quali raramente il cinema raggiunge. E nelle quali mistero e realtà si fondono e si rilanciano meravigliosamente.


mercoledì 3 ottobre 2007

"Pulizia..."


in esclusiva mondiale per il nostro blog, riceviamo le foto della spedizione di pulizia delle sponde zozze del lago di santa, svoltasi sabato e domenica scorsi, ad opera di un manipolo di valorosi, che avrebbero potuto starsene a casa, o guardare la tv, o cacciarsi nei guai e invece hanno pulito un pezzo del mondo e hanno raccolto del materiale incredibile. Sono le foto di un'impresa epica, svolta in condizioni estreme, dando del tu al pericolo, sfidando gli eventi e le insidie.