Benvenuti nel blog di Ecoart07. Un posto dove inserire idee, proposte, commenti sulla lunga "ricreazione" al Lago di Santa Giustina, Valle di Non, Trentino, Italia. Fervono i preparativi, ribolle l'energia, saltano fuori idee come cavallette da un prato. C'è molto da fare, rivolgiamo un appello a tutti quelli che sono incuriositi dall'inziativa, o che più semplicemente abbiano a cuore il destino del mondo, perchè vengano a trovarci. Siamo quasi sempre lì, alle "Plaze" di Dermulo, dove il prato diventa roccia e poi acqua, sopratutto i fine settimana, ma non solo. Nei prossimi giorni faremo molte cose. Qualcuno dice troppe, ma non c'è limite alla creatività e al desiderio umano di conoscere e inventare nuovi mondi. Bisogna pulire il lago, allestire una città, fare un cinema, il forno della pizza....
Seguiranno dettagli e approfondimenti sull'idea di fondo, sulla filosofia del progetto, sulle attività che svolgeremo.
CHI SIAMO
Siamo un gruppo di semigiovani di Trento e Cles, ma non solo, siamo due associazioni, Yoproduction e Laboratorio sul Moderno, specializzate nella lavorazione, pulizia, lucidatura e spazzolatura di idee. Siamo attivi a Trento e in Valle di Non, dove vantiamo un grande numero di progetti. Abbiamo fiducia nell'uomo, pensiamo proprio che ce la farà, malgrado tutto. Siamo amici dell'ambiente, ma pensiamo che prima è arrivato l'uomo, poi l'ambiente (almeno come concetto).
DOVE SIAMO
"Plaze" Dermulo-Taio (Tn)
COSA FACCIAMO
Durante l'estate del 2007 ci siamo stabiliti alle "Plaze" località sul Lago di Santa Giustina. Lì stiamo allestendo una città con il materiale che abbiamo recuperato dalle rive del lago. Ogni fine settimana lavoriamo per costruire edifici vegetali, vediamo film e creiamo occasioni di discussione e confronto sul passato-presente-futuro della Valle di Non e del Trentino. Il sottotitolo di Ecoart07 è: "perchè non..." Al posto dei puntini cercheremo di mettere idee, proposte, sogni, progetti...
Qui sotto pubblichiamo alcuni frammenti di discussioni, documenti, svolazzi filosofici partoriti dagli ideatori di ecoart07 e dai loro amici. Non è una raccolta sistematica di idee, o un vocabolario dell'evento, è piuttosto un foglio per gli appunti, in cui chi legge può riconoscere fili rossi, tracce di senso, spunti interpretativi per entrare nel laboratorio di ricreazione che si sta svolgendo ad ecoart07.
perchè non..?
Una delle utopie di ecoart07 è la discussione. La sensazione da cui siamo partiti è che anche il semplice discutere, se fatto liberamente, senza dover necessariamente difendere il proprio interesse di parte o la propria cordata, in Val di Non, abbia un che di utopico. Vorremmo si discutesse di cultura, giovanile e non, economia, democrazia, ambiente, immigrazione, famiglia e non solo. Che lo facessero i nonesi, ma non solo, che comunque ci si potesse confrontare e mettere in discussione. Vorremmo che si parlasse partendo dai sogni, con un "perchè non..." ad aprire la riflessione: perchè non proviamo a pensare ad un progetto per le "Plaze" in cui...perchè non proviamo a immaginare un'economia...perchè non pensare a luoghi per i giovani in cui...ma la riflessione vale anche per la musica, la cucina e quant'altro? Attualmente non è possibile fornire un programma e delle date precise per il "perchè non..?" però sono in corso contatti con...e da Trento vari gruppi ed intellettuali.
l'utopia
Se mi chiedessero di cosa si tratta risponderei che si tratta di un viaggio, 7.5 chilometri, alla ricerca dell'utopia. Un'utopia del profondo, dell'inafferrabile, forse del sacro...che parte dall'ecologia, dall'ambiente, dalla natura per arrivare all'uomo, alla mente, all'anima passando per tutto il resto. Un'utopia alla quale ci siamo resi conto si potrà arrivare solamente con grandi sforzi e ricerche ma al tempo stesso con lentezza, senza fretta, imparando ad aspettare. Ecco, direi che si tratta di un viaggio verso l'utopia, in profondità con leggerezza. Sulla mappa è stato segnato il punto di partenza, il principio "all'utopia non si arriva in solitaria", come sulle navi, quelle che trovano nuove rotte o che tornano dopo averle smarrite, a chi partecipa è richiesto il coraggio di perdersi e lasciarsi andare, la fiducia in chi si ha al proprio fianco per quanto sconosciuto, il folle desiderio di arrivare. Ed è un viaggio già iniziato per quanto per adesso si stiano semplicemente facendo conoscenze, valutazioni, piccoli tentativi, per quanto per adesso si stiano ancora prendendo le misure.
relazione uomo-ambiente
Il lago nasce come artificiale, ma è affascinante osservare come in un certo senso la natura se lo sia preso, e come l'uomo adesso voglia nuovamente metterci mano. In realtà questa visione regge se pensiamo uomo e natura come due enti separati, spesso l'uno contro l'altro, con due verità diverse che si contrastano e, a volte, si vendicano sottoli, ma in realtà il lago è un ecosistema naturale di cui anche gli uomini fanno parte a pieno titolo e la dimostrazione di questo ci appare nello scoprire un "Popolo del lago" indissolubilmente legato, nelle emozioni e nelle idee, al bacino creato dalla diga. Ritengo quindi importanteneare che la "natura da difendere" (ma non solo da difendere), in questo caso, è un bacino artificiale fatto di acqua, animali, rocce e uomini insieme, alla pari, un sistema ecologico unico e interrelato, le cui parti è impossibile pensare separate. A mio parere, se distinguiamo concretamente tra uomo e lago, operiamo una falsificazione, perchè allora parleremmo di qualcosa che ha creato l'uomo da sè, un bacino artificiale figlio solo di una modernità impattante e iper-razionalistica, e non si spiegherebbe il dialogo con la natura che si è sviluppato e che ha dato vita a quel popolo tecno-selvaggio di cui entriamo progressivamente a far parte anche noi. Mentre se "uomo" e "lago" li pensiamo "in relazione", senza sapere quale dei due sia nato prima o sia predominante, abbiamo un concetto nuovo di ecosistema, che comprende sia la tradizionale "natura", sia chi la abita e il suo modo peculiare di viverla (comprese le macchine presenti fino in riva alle "Plaze"). Un concetto di ecosistema che esce da una pura dimensione difensiva di "ambientalismo", sia esso di tipo tecnico (dati su dati su dati) o radicale (stato di natura), per abbracciare invece una dimensione propositiva di costruzione di un nuovo rapporto tra ambienti.
rifiuti
Obiettivo Zero Rifiuti Obiettivo Zero Mozziconi: LSD – La Sigaretta Dopo Un altro piccolo esempio di utopia. Ecoart, prima in regione, ha sperimentato il "porta piatto e posate da casa" per evitare la plastica. Quest'anno si tenterà addirittura di evitare il problema mozziconi di sigaretta nel bosco. Per fare questo si è mandato in produzione un oggetto, ideato dal Laboratorio sul Moderno di Trento e che verrà presentato durante le giornate della manifestazione che serve da portacenere tascabile. In acciaio inox. La cura della natura restituisce visioni che nessun allucinogeno può dare...
il popolo del lago
Il Popolo del Lago va considerato una sorta di minoranza, ma non da salvaguardare pena la sua scomparsa, ma una minoranza attiva che apre a tutti la possibilità di vivere l'ecosistema nella sue relazioni fondanti. E' un popolo la cui identità è aperta e variegata, che si contamina e che apre un nuovo modo di vivere l'ambiente, ritenendosi parte integrante e inscindibile dello stesso. Se il popolo del lago non esiste senza il lago, è altrettanto vero che il lago non può esistere senza il suo popolo attuale. E' questo il messaggio che occorre far passare ilattraverso la festa. Perchè il progetto di sviluppo turistico, per quanto intelligente e sostenibile possa essere, va ad intaccare questo legame e andrebbe a creare una relazionalità uomo-lago molto più debole, casuale, economicistica, danneggiando in questo modo l'ecosistema complessivo.Ecco perchè è importante lavorare per descrivere e per far emergere il più possibile l'esistenza e le caratteristiche del Popolo del lago. Infine, quanti potenziali Popoli del Lago ci sono in Trentino? Occorre lavorare per scovarli, per farlivenire alla luce, perchè non si chiudano in una visione incantata del loro rapporto con l'ambiente,per far sì che partecipino e si contamino anche con la città, e viceversa, come sta avvenendo, nonsenza qualche comprensibile difficoltà, tra noi e i ragazzi della val di Non. Certo l'accesso non èfacile, va negoziato, ma noi stiamo capendo che è essenziale per impostare una nuova visione diambientalismo che parta dal concreto e arrivi un pò più in là dello stesso, cosa di cui oggi c'è estremo bisogno.
la pulizia del lago
Il Lago di Santa Giustina perde molta della sua bellezza a causa dei detriti e dei rifiuti che si depositano sulle rive o dentro i canyon. Necessita di un intervento che da alcuni anni non viene compiuto. La nostra riflessione ci spinge a mettere assieme le due cose, pulizia e lago, inserendole in un contesto diverso, quello appunto dell'utopia Ecoart07. Uomo e ambiente sono in relazione, la prospettiva con la quale si guarda e si immagina l'uomo è strettamente intrecciata a quella con la quale si guarda la natura. Se pensiamo all'uomo in modo superficiale allo stesso modo penseremo superficialmente la natura, se riusciamo a cogliere la profondità e la complessità della natura riusciremo a cogliere quella dell'uomo e dei suoi contesti sociali. Attualmente il Lago è stato mappato, sono stati identificati i punti critici. Sono in corso contatti con la Edison per le autorizzazioni, con i Nuvola che si sono occupati della pulizia negli anni scorsi e con diversi gruppi ai quali chiediamo di collaborare (Nimby, Legambiente, WWF Mountain ,Wilderness, Sat, Scout...).
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